Era sicuro di farcela, questa volta.

Un bel full potente per zittire Maurizio, amico/nemico di una vita abituato a dargli una lezione ogni Natale.

Solito tavolino da quattro in un garage riadattato a “putica”, con vini e soppressate che incontrano compressori e batterie Bosch.

La puzza giusta, di ambienti lavati saltuariamente, un altro tavolino di accompagnamento con Amaro Silano, pandoro e torroni come se piovesse.

Tensione tanta, le due di notte e la possibilità di “ammutare” Maurizio per sempre.

Riccardo, protagonista della vicenda, osa e va all-in come dicono negli States.

Tutto tutto su questa mano, compresa la Punto e una ridente villetta alle porte di Marcellinara.

Una goccia di sudore e l’Amaro Silano tirato giù senza pensarci, il morso a un torrone e l’ansia di riscuotere.

E invece no, quel bastardo di Maurizio se ne esce con il solito pokerazzo quasi completamente servito. ‘Nu culu quantu a porta marina!

Zero alibi, zero capacità, zero strategie, Maurizio mangia pane e grubbu ‘e culu e si prende tutto. The winner takes it all e ali natichi a Riccardo!

Distrutto e umiliato, Riccardo prova a far chiamare giro per chiudere tutto, ma continua a perdere per un’ora e mezza buona.

Poi l’idea, quasi alle 5 del mattino: andare alle Poste centrali il 27 e chiedere il reddito di cittadinanza. Sì, si può fare.

Ore 9:30 del 27 dicembre, tanto sonno e una capacità naturale di fare il galletto a offrire il caffè davanti alle Poste. Con gli ultimi 5 euro di patrimonio totale e la faccia di Maurizio stampata nella testa.

Coda allo sportello saltata grazie a un compagno delle medie e pratica presentata. Sì, il direttore della filiale è amico dell’onorevole che Riccardo ha conosciuto nel corso di una campagna elettorale in cui ha votato 5 volte. Si può fare.

Il reddito sarà concesso perché in Calabria tutto è bene ciò che finisce bene.