È una delle zone più colpite dalla guerra alla competenza.
Sì, parliamo dell’area di Vibo Valentia, nella quale ogni anno muoiono centinaia di speranze e di buoni auspici.
Un massacro di fronte al quale non si può restare indifferenti.
L’ospedale da campo del piccolo centro calabrese è ormai allo stremo, nel reparto di ortopedia mancano i medici e le strutture sono adeguate agli standard del primo conflitto israelo-palestinese.
È per questo che Emergency, l’organizzazione guidata da Gino Strada, ha deciso di scendere in campo e dopo Sudan, Cambogia e Nicaragua ha deciso di intervenire anche in Calabria.
“Slogarsi un polso a Vibo non sarà più l’ennesima condanna a morte ignorata da un Occidente ricco quanto cinico“, queste le prime parole di Strada, visibilmente commosso nel descrivere le attuali condizioni dello Jazzolino.
“Ogni tre medici locali aiutati dal sistema clientelare, piazzeremo un nostro operatore, abituato a lavorare in condizioni estreme. Non lasceremo Vibo da sola, le nostre radici affondando anche nella cultura calabrese. Riapriremo ortopedia nel giro di un mese, i nostri volontari sono già all’opera.” – Così ha concluso Strada nel discorso tenuto in Piazza Municipio, il luogo simbolo delle proteste che negli anni hanno portato al rovesciamento della civiltà.
Per donare soppressate, o altri generi di conforto, sarà presto attivato un numero verde gratuito anche dall’estero. Si potrà mandare un contributo dall’Italia senza scatto alla risposta o costi aggiuntivi.
Un grande segnale di civiltà, per un mondo più equo e solidale.