Non smette di sollevare polemiche l’installazione di Edoardo Tresoldi sulla via Marina di Reggio Calabria.
46 colonne in metallo, innalzate a pochi passi dal lungomare, che compongono un’ideale tempio greco.
Almeno così la interpretano in molti.
Ma l’arte è fatta per suscitare emozioni e divisioni, e c’è chi dietro Opera vede un omaggio al non-finito calabrese.
E così, tra dibattiti e ‘spiegoni’ intellettualoidi, arriva anche una denuncia.
A non farci mancare nulla.
Sì, perché sembrerebbe che l’artista sia stato querelato per plagio da un anziano muratore locale, tale Mastro Rocco.
“Sono io che per primo ho lasciato i ferri a vista”, afferma il compare.
“Quando costruivo una casa, lasciavo sempre i pilastri per il piano di sopra. Quello stile l’ho inventato io!”
Il mastro è deciso a far valere i propri diritti d’autore sull’installazione.
Perché di artisti ne avevamo tanti in Calabria, senza saperlo.
E adesso, tra abusivismi e brutture perpetrati negli anni, il nostro territorio è un’installazione artistica a cielo aperto.