Il genio ha forme diverse e si manifesta nelle situazioni più disparate.
A volte è una battuta ‘ammutante’ detta al momento giusto, altre è un tuffo a pesce a pochi metri dal traguardo di una duecento metri piani.
È difficile individuare il momento in cui il genio scatta, è come una folgorazione, un lampo che illumina lo sguardo e fa accendere la cosiddetta lampadina.
Quella stessa che si deve essere accesa nella mente di Ippolito Sciaccaluga, 55 enne reggino, alla notizia dello striscione di contestazione a Salvini prontamente rimosso dai Vigili del Fuoco di Bergamo.
Quel ‘e se…’ che ti cambia la giornata e forse la vita.
Quel “Si…può….fareeeee!” di frankestiana (junior) memoria.
Ed è proprio così che Ippolito, facendo semplicemente 2+2, ha avuto la sua idea geniale.
Il suo personale momento di gloria.
“Mi avevano chiesto 8.000 euro per rifare la facciata di casa. Dentro c’ho il tv plasma da 74 pollici, la vasca idromassaggio e i tappeti indiani, ma onestamente spendere una cifra così per rifare il muro di casa non me la sentivo”.
Mattoni forati e cemento a vista che da oltre vent’anni accompagnano la palazzina di Ippolito, cifra stilistica di una via privata interamente costellata da costruzioni abusive.
“Ci siamo messi a norma dieci anni fa, abbiamo condonato tutto”, racconta il cinquantenne di Reggio Calabria, “ma la facciata non l’abbiamo mai rifatta. Anzi non l’abbiamo mai fatta!”
Ammette la sua mancanza.
“Onestamente quella è l’ultima cosa, prima devo stare comodo io, dentro. E poi si pensa a tutto il resto, anche perché più è curata la casa e più ti minano piccio (ti mandano maledizioni/ti fanno il malocchio, nda) i cristiani!”
Una piaga secolare, in Calabria, quella delle case non rifinite. Quei palazzi incompleti che hanno la loro genesi probabilmente in questo ragionamento. Prima dentro e poi, se del caso, fuori. Prima tiriamo su pilastri e solette e poi, se del caso, costruiamo il resto.
Un decoro che ha sempre latitato nelle periferie calabresi, ma cui adesso si potrebbe mettere una pezza.
“A me Salvini non sta antipatico, anzi! Però onestamente se mi rifanno la facciata aggratis ci scrivo pure che sono un cornuto!”
Scherza Ippolito, senza saperlo potrebbe aver dato vita ad un precedente.
Interi quartieri riqualificati dall’intervento dello Stato, schiere di Vigili del Fuoco a imbiancare le facciate di mezza Calabria.
In fondo bastava così poco.
Una bomboletta, un po’ di faccia tosta e un po’ di odio – finto o vero poco importa – per il Ministro dell’Interno.