Le liti familiari si sono moltiplicate nell’ultimo anno, complice la convivenza forzata da quarantena.
Il lockdown ha, infatti, acuito le tensioni tra le coppie, costrette a barcamenarsi tra smartworking, faccende domestiche e gestione della prole.
Succede di litigare sempre di più, in questo 2020, e se prima potevi quantomeno staccare andando in ufficio o a fare sport, adesso ti tocca smaltire la rabbia in balcone o chiudendoti in bagno.
Ma non è quello che ha fatto F. P., quarantacinquenne di Reggio Calabria.
Una banale lite, l’ennesima, su chi doveva sistemare la cucina dopo la colazione e stavolta l’uomo, invece di sbattere due porte e calmarsi, ha deciso di chiudersi alle spalle il portone di casa.
Via, in macchina, verso l’infinito e oltre, a sbollire guidando.
12 ore in macchina, e la moglie che, preoccupata, ha iniziato a chiamare parenti e amici, infine la polizia.
L’uomo è stato ritrovato dagli agenti delle volanti nientemeno che a Villa San Giovanni.
Dieci e passa ore per percorrere 15 chilometri?
E certo con tutti i cantieri aperti in quel tratto!
Comunque una storia a lieto fine.
L’uomo, visibilmente scosso più dalle code che dall’incomprensione familiare, si è detto pentito della sfuriata.
“Non lo farò più! La prossima volta esco in giardino!”
Ha dichiarato il signor F., il quale nel frattempo aveva anche dimenticato il motivo per si era arrabbito.