Gente che litiga nei fast food appena aperti, gente che avvelena i pozzi mandando note audio con dati sensibili dei sospetti di Coronavirus, persone che non vedono l’ora di dimostrare tutta la loro ignoranza e tutto il loro razzismo.
Sono loro i 35 nuovi casi di stortìa diagnosticati nella sola giornata di ieri a Reggio Calabria.
Persone che riferiscono che il Coronavirus si trasmetta con lo sguardo o che non bisogni accogliere i fuorisede di rientro dal centro-nord.
Insomma basta un virus ipotetico per scatenare sintomi reali di coglionaggine tra la popolazione.
Ma cosa fare per sconfiggere la stupidità?
Gli esperti sono concordi: 15 giorni senza internet, Facebook e – soprattutto – Whatsapp e ricerche e studi scientifici catapultati dal cielo come se piovesse.
Volantini e pieghevoli dove è spiegato tutto.
Leggere libri, non fidarsi del messaggio vocale dello zio del cugino che lavora ai Riuniti e non impanicarsi.
Anche perché di sicuro, il vaccino per il Coronavirus arriverà prima di quello per la stortìa.
E anche la stupidità uccide