Una storia triste, una storia di molestie e di minacce.
È quella di F.P. – l’anonimato in questi casi è d’obbligo – 55enne di Curinga, da anni residente a Pizzo Calabro.
“Sono stato molestato 12 volte da altrettanti candidati nel tragitto casa-seggio”.
Racconta visibilmente scosso.
‘Mu du’ u votu!’
Me lo dai il voto! La domanda, sempre la stessa. Contornata dalle più colorite espressioni.
“Mi raccomando, ricordati di me” “Conto su di te!” “Non fari cazzati!”
Tutte parole, o per meglio dire molestie, dei candidati alle Elezioni regionali calabresi.
Frasi che spesso trascendono in azioni riprovevoli.
Strette di mano fin troppo calorose e veri e propri agguati fuori dal seggio.
Strada sbarrata e l’ultima raccomandazione all’elettore, l’occhiolino che vale più di mille parole.
Una pressione psicologica non da poco, che F.P. ha voluto denunciare. Perché accada sempre meno, o non accada più, che certe pressioni siano tollerate e permesse.
“Denunciate anche voi”, conclude l’uomo.
Ditelo ad alta voce: “Stavolta io voto chi dico io!”