Scuole sì, scuole no, scuole bum!
In attesa di un’ordinanza regionale che non ci faccia sentire nella “Terra dei cachi”, i giovani calabresi continuano a dare segnali di forte apprensione e scalpitano per tornare tra i banchi dopo un’insostenibile periodo di vacanza a scialarsi il cuore.
Basta. Non se ne può più. Intervistati dallo Statale sul tema della riapertura degli istituti, i ragazzi all’unisono rispondono:”Chi tinda futta, facciamoci un selfie!”
Insta, cuori e non fa niente se si riapre dieci giorni prima o dopo, tanto ormai il grosso delle interrogazioni è stato fatto a novembre attraverso la didattica a distanza in formato bonus: l’insegnante collegata con il segnale debole, immagini belle freezate, smartphone “ammucciato” e pronti a “spiegare” L’infinito persino a Leopardi.
Quindi selfone e si va a comandare comunque. E chi parla abbusca.