Il Giro sta per passare dal capoluogo calabrese, nel corso di una tappa davvero ostica anche per i ciclisti più scafati.
A rompere gli indugi sullo “spauracchio Catanzaro” è Peter Sagan, fuoriclasse slovacco della pedalata che, ai microfoni dello Statale, esprime tutto il suo terrore per il tappone a tinte giallorosse:”Sono un ciclista completo, è risaputo. Ho affrontato le Alpi e gli ostacoli più duri presentati dai Pirenei. Montagne come muri che tolgono il fiato per la difficoltà nel valicarle. Ok, ma non siete mai stati a Catanzaro. Io veramente non so come cacchio facciano i locali a fare “sagghjiute” e “scindute” concepite in quel modo. Avranno il cervello programmato come gli andini, ecco perché ogni tanto “nescianu pacci”, come amano dire loro. Fossi stato tra gli organizzatori del Giro, mai avrei previsto una tappa di transito da Catanzaro, ne vale la pena solo per stringere la mano ad Abramo.”
Le parole di Peter invitano davvero a riflettere.