È un Matteo Salvini per nulla abbattuto quello che si è presentato questa mattina ai suoi elettori calabresi.
L’ultima volta qui ci era stato da Ministro dell’Interno, ma i ricordi non lo sconfortano né emozionano.
”Faremo della Calabria una delle regioni più avanzate e ricche di tutta l’Africa”, rilancia il capitano nazionale.
Non ha perso la sua positività e il vizio di fare proposte roboanti e difficilmente realizzabili.
”La gente deve smettere di partire con i barco…ehm con gli Intercity della speranza. Qui c’è tutto quello cure serve per vivere bene!”
Senza rompere i coglioni a noi del continente, verrebbe da aggiungere.
Già, perché quando parla Matteo Salvini non si capisce mai se ci fa o ci è, quali siano le sue reali intenzioni.
Se dietro le sue parole ci sia un invito o una minaccia velata, se l’obiettivo è fare della Calabria una regione migliore o evitare che i calabresi emigrando rompano i maroni.
Ma questa sfumatura appare solo agli osservatori più attenti, ai suoi elettori evidentemente basta la sua presenza per cadere in trance.
Qualsiasi cosa dica per loro è oro colato.
Hanno la memoria del pesce rosso, i calabresi, si sa.
Quindi venga pure questa promessa, dica ciò che vuole. Dopo quello che ha già detto dei meridionali negli anni.
Tanto anche qui il suo 30% di base non glielo leverà nessuno.
Avete capito bene, la Lega Nord, in Calabria, nell’anno del Signore duemilaventi.
Con buona pace dei meridionalisti.