“Finché sarò Ministro dell’Interno non sbarcherà più un solo calabrese a Roma o a Milano“, così Matteo Salvini a margine del summit europeo sulla sicurezza di Bucarest.
“È finita la pacchia! Se pensano di venire ancora a casa nostra con soppressate, nonne e falsi invalidi, si sbagliano di grosso.”
Non usa mezzi termini il leader della Lega per stoppare l’arrivo di un volo carico di calabresi all’aeroporto di Fiumicino, anzi rincara:”Roma e Milano sono state invase da gente che camuffava il proprio accento per farsi accettare e sentirsi figa, adesso potranno aspirare tranquillamente a casa loro. Li vogliamo aiutare? Benissimo, che si creino hotspot a Lamezia Terme e Reggio. Malta non li vuole accogliere? Affari loro.”
Il Premier Conte sta tentando una difficile mediazione, ma il Capitano, come lo chiamano i più accaniti supporter leghisti, non sembra voler indietreggiare di un passo.
Lo confortano le parole del vicesindaco di Trieste Polidori che vede in Salvini un modello da seguire:”Accogliere calabresi adesso rappresenterebbe un precedente gravissimo. Io ne ho visto uno in Piazza Unità e gli ho tolto subito il cappotto. Così impara a occupare il suolo triestino!”
La querelle sembra non avere fine e dall’opposizione Martina rilancia un accorato:”Veramente così non si fa…” Dure anche le dichiarazioni di Fiano che chiarisce:”Non sono di Avellino!”
In chiusura arrivano le considerazioni di Di Maio, l’altro “console” del governo gialloverde:”Se i calabresi avrebbero il coraggio di credere nelle loro capacità…Ma è una battaglia persa…”