L’emergenza Covid ha messo a dura prova gli istituti scolastici calabresi, chiamati a rispettare rigorose norme di sicurezza dopo anni di degrado e bassezze disegnate sui muri dei bagni.
Distanze, banchi nuovi, mascherine…Che stress! Sarebbe quasi meglio non riaprire proprio perché tanto la scuola non serve a nulla, tutto ciò che serve viene generalmente insegnato in piazza o sui social.
Ma comunque, visto che teoricamente ancora esistono, bisogna dare attenzione e importanza a questi casermoni in cui annoiarsi con materie inutili come l’italiano.
Nella speranza che chiudano definitivamente per lasciare spazio a belle mattinate di Instagram e disagio, prende intanto piede la proposta di riaprire gli istituti il 30 febbraio.
Una data congrua, alla luce di tutte le considerazioni emerse dal meeting sulla scuola, tenutosi d’urgenza in Calabria appena finiti i panettoni.
“Sì, abbiamo pensato di riaprire il 30 febbraio, è più meglio per tutti, docenti e alunni. Non si fa seriamente lezione dallo scorso febbraio, abbiamo quindi puntato a un anno di buco pieno per azzerare ogni spirito critico e mettere al tappeto la formazione, umanistica o scientifica.”- Queste le parole pronunciate, con malcelato orgoglio, da Gino Salaturo, presidente della commissione di vigilanza su scuola e cazzeggio.