Eccolo il 2020, l’anno della fine del sottosviluppo meridionale.

Eccolo il 2020, anno di grandi appuntamenti come Horizon e Lisbona2020.

Quanti piani, quanti programmi ambiziosi si pensava fossero arrivati a compimento in quest’anno appena nato!?

Uno di questi era la fine del divario tra il nord e il sud dell’Italia. Ne erano sicuri al Corriere della Sera e ne era sicuro lui, Giorgio Pontaffi, viaggiatore del tempo.

Partito il 13 settembre del 1972 con la sua macchina del tempo, dopo la pubblicazione di quest’articolo:

Giorgio era curioso di sapere come sarebbe diventata finalmente la Calabria dopo la fine della questione meridionale.

Non si aspettava come molti suoi contemporanei le macchine volanti, ma di sicuro strade a tre corsie, città fiorenti e magari il Ponte sullo Stretto.

3,2,1 si parte! Luci intermittenti e rumore infernale, quindi l’atterraggio violento.

Giorgio apre la portiera della navicella e pum, meraviglia – per non dire terrore – si ritrova a Reggio Calabria in zona Boschicello, in una strada bombardata e cosparsa di rifiuti. Uno spettacolo disarmante.

Il giovane fa due passi, si guarda intorno, si affaccia alle bretelle e vede una tangenziale fatiscente, case scalcinate e cantieri abbandonati.

Giorgio torna indietro verso la macchina del tempo con la quale ha viaggiato nell’iperspazio, funziona bene? In che anno mi hai portato, brutta stronza, che posto è mai questo?

Il viaggiatore del tempo prende a calci il mezzo, sicuramente qualcosa è andato storto!

Stupido ammasso di rottami, urla Giorgio, portami in Calabria nel 2020!

Caso vuole che qualcuno lo ascolti, veda quell’uomo disperato e risponda a tono: “Amico, siamo nel 2020, non prendertela con la tua navicella. Qui, se c’è un colpevole, quello è solo il Governo!”