«Da oggi mi chiamo Cummari Cata».
Sarebbe questo il nuovo nome di Silvia Romano, lo avrebbe raccontato lei stessa alla psicologa che l’ha presa in carico subito dopo la liberazione.
“Mi sono convertita al look delle comari calabresi”, ha proseguito la giovane cooperante.
“Col velo e lo scialle come in Aspromonte”.
Comare Cata, dunque.
Come una qualsiasi nonna calabrese, rispettosa delle tradizioni, con addosso i segni del pudore, della sottomissione e del lutto millenario delle donne calabresi.
Cummari Cata, su lei lavoreranno gli psicologi per capire quanto di libero ci sia nella sua scelta.
Intanto, bentornata in Italia.