È stato un risveglio particolare quello dei cittadini di Scilla questa mattina. Un fenomeno atmosferico davvero insolito per un borgo di mare, una delle perle del basso tirreno calabrese.

Facciate colorate che contornano spiagge sabbiose, case di pescatori con accanto ormeggiata la barca di famiglia. Il tutto sovrastato dal magico Castello dei Ruffo.

Una località turistica, un luogo caldo e affollato specialmente durante la stagione estiva.

Una cittadina dove siamo abituati a vedere splendere il sole. Non si visitano certo Scilla e Chianalea (il quartiere dei pescatori) per essere…avvolti dalla nebbia.

Perché è proprio questo che ha dato il buongiorno a turisti e locali stamattina.

Un enorme nuvolone bianco che in realtà conferisce anche, se vogliamo, un aspetto ancora più magico a tutto il contesto.

È calata talmente fitta la nebbia sulla Marina, da non far nemmeno scorgere il paese in alto.

“Abbiamo già assistito a un maggio a dir poco pazzerello”, esordisce Carmelo Bianbagioni, colonnello capo dell’Aeronautica militare, sezione di Cannitello.

“Prima le nuvole, i temporali e le temperature bassissime, adesso la nebbia. Situazioni atmosferiche estreme, che poco hanno da spartire con queste latitudini e…mi permetta non sono nemmeno colpa dei cambiamenti climatici!

Nulla di allarmante a livello ambientale, quindi, secondo l’ingegnere Bianbagioni.

“Se voi ci fate caso”, continua lo scienziato, “i fenomeni si sono acuiti la sera del 26 maggio, proprio in concomitanza con le elezioni Europee. C’erano già stati dei segnali nei giorni precedenti, elementi che facevano presagire la catastrofe, ma alla proclamazione dei risultati la situazione è completamente precipitata”.

Ci sarebbe una motivazione politica, in pratica, dietro l’arrivo della nebbia in Calabria.

“Eravamo abituati a banchi di nebbia nelle zone pedaspromontane, magari sui viadotti della A2, ma mai sul mare. Abbiamo una sola spiegazione al fenomeno: l’affermazione della Lega Nord in Calabria, e in generale al sud, sta facendo mutare il clima delle nostre regioni.  Secondo le nostre previsioni, la Calabria diventerà presto la nuova pianura padana e Scilla sarà la sua Roncobilaccio”.

Una ricostruzione tremenda, insomma, quella del colonnello.

Il mutamento climatico, per ultima la nebbia a Scilla, non sarebbe colpa delle emissioni di CO2 o dall’abuso di plastica, ma dalle scelte effettuate dai cittadini in cabina elettorale.

Un quadro in ogni caso non meno allarmante e che non esime da colpe, non solo ideologiche ma a questo punto anche pratiche, chi dimenticandosi di anni di nefandezze e insulti nei confronti dei meridionali ha dato fiducia al partito del Capitone…pardon Capitano nazionale.

Tempi duri ci aspettano, dunque, non solo politici, ma anche climatici.

Per chi, come i calabresi, si vantava di avere il sole e il mare tutto l’anno e adesso non potrà probabilmente appellarsi nemmeno a quello…