La Calabria continua a influenzare la cultura e l’arte.
Dopo ‘spirlata’, il nuovo neologismo approvato dalla Crusca in onore del Presidente Antonino Spirlì, la nostra regione si distingue nel mondo nel teatro.
Cambia nome ‘Aspettando Godot’, famosissima opera di Samuel Beckett. Da oggi si chiamerà: ‘Aspettando il Commissario alla Sanità calabrese’.
Il merito di questo omaggio?
Ovviamente la lunghissima attesa che sta caratterizzando la nomina, per l’appunto, del successore del Generale Cotticelli.
Dopo le dimissioni di Zuccateli e il gran rifiuto di Eugenio Gaudio, la telenovela è entrata in una pericolosa fase di stallo.
Troppi i rischi di figuraccia del Governo in caso di un ennesimo rifiuto, per un ruolo davvero complicato.
Nessuno vuole fare il Commissario e il Governo ha paura di incappare in un altro indeciso, o peggio impresentabile.
E dunque, tutto tace. Come nella pièce teatrale.
Aspettando il Commissario, i calabresi – loro malgrado protagonisti della rappresentazione – attendono qualcuno che li tiri fuori dai guai.
Un’attesa infinita, straziante, inutile, che diventa metaforica.
Come nel racconto di Beckett, aspettano Godot rischiano di aspettare qualcuno che probabilmente non arriverà mai.