Non bastano le lacrime ad accompagnare la storia di Vincenzo, cinquantenne calabrese con la passione per il tuffo di Capodanno.
Un rito da consumare ogni primo gennaio, senza se e senza ma per molti, troppi calabresi.
Temperature polari e “schicci” di vento che nemmeno a Chicago, ma in Calabria parte lo slippazzo due taglie in meno per evidenziare il pacco abbondante e…via! Un tuffo ignorante prendendo la rincorsa dal lungomare di Catanzaro Lido.
Questa volta però il destino di Vincenzo non ha previsto un lieto fine.
L’ardito cinquantenne si è tuffato “a bumba” come di consueto, ha poi dato il via a uno show di bracciate senza sosta. Roba da far impallidire Rosolino.
Giunto a 20 metri dalla costa è stato intercettato da un gruppo di onesti pescatori di frodo che lo hanno acchiappato con una rete per foche e issato fin dentro lo scafo della “Zia Patrizia”, imbarcazione nota alla Guardia Costiera.
I pescatori hanno stordito Vincenzo a colpi di “Bello mio!” e lo hanno poi rivenduto a due massaie che, preoccupate per il veglione di Capodanno, hanno prontamente provveduto a friggerlo “sano” perché era freschissimo.
“Vincenzo ha salutato tutti con un sorriso e una vrazzata!“, questo il ricordo degli amici che lo piangono davanti a due note gelaterie di Lido, solo dopo essersi abbumberati di tiramisù.