Un provvedimento curioso, una decisione che molto probabilmente solleverà un vespaio di proteste e di polemiche da parte di cittadini e addetti ai lavori.
Dal prossimo 27 luglio sarà proibito camminare per le strade di Tropea senza… un’arma.
Sì avete capito bene, è questo il divieto stabilito dal Consiglio comunale della perla calabrese del Tirreno.
Questione di sicurezza, questione di opportunità, questione di decoro.
“Vogliamo aiutare tutti gli esercenti del pizzo a fare il loro lavoro”, esordisce Matteo Guastalbagno, dirigente del Comune di Tropea.
“È una questione di rispetto e civiltà”.
Armi in vista, dunque, siano esse pistole, lupare o coltelli.
“Non abbiamo preclusioni di sorta, ma si dovrà girare armati. Anche un coltellino da cucina o un milleusi svizzero…”
Un provvedimento che farà discutere, dicevamo, specie i pacifisti e gli amanti dell’ordine costituito.
“Facciamo i seri”, continua il dirigente, “parliamo di uno sgherro che deve chiedere il pizzo ad un negozio, o di un ragazzo che deve difendere la zita in discoteca. Come potrebbe fare altrimenti? In una delle zone a più alta densità mafiosa della regione, girare disarmati è da incoscienti!”
Sospiro di sollievo, quindi, stagione estiva salvata ed economia tutelata.
A quanto pare.
Mentre noi pensavamo che bastasse indossare una maglietta e coprire il costume con un pareo per tutelare la buona immagine della Calabria.
Forse, a questo punto, sarebbe meglio indossare un giubbino…antiproiettile.