Il 95% degli italiani che si muoveranno per le vacanze quest’estate hanno scelto l’Italia.
La situazione non chiara del Greenpass europeo, unita al rischio di fare lunghe quarantene in aeroporti e isolotti sperduti, ha convinto la stragrande maggioranza dei vacanzieri a scegliere una meta domestica.
Dunque tutti a Riccione, in Liguria, in Versilia, in costiera, in Sicilia, in Cilento, in Sardegna, in Salento e, perché no, anche in Calabria.
Già, perché su una cartina nazionale che registra dappertutto il sold-out, qualcuno è stato costretto a prenotare anche in Calabria.
“Non ho trovato nulla in Puglia e Sicilia, e quello che c’era aveva prezzi irragionevoli. Ragion per chi ho optato per la Calabria”, racconta un turista veneto.
“Non ho idea di cosa ci sia in quella regione e di come sia fatta. Immagino ci sia il mare, no?”
2021: l’anno in cui gli italiani scoprirono la Calabria.
Ci volevano due anni di pandemia e l’impossibilità di uscire dai confini nazionali per far sbarcare qualche turista in Calabria.
Il lato dolce del Covid, per noi.
Adesso, però, si passa alla dolorosa fase 2: ovvero farli ritornare l’anno prossimo, questi turisti, in Calabria. Lasciare loro un buon ricordo.
La nostra regione sarà in grado di gestire questo inaspettato flusso di persone?
Tra emergenza spazzatura, impianti fognari inadeguati, trasporto locale quasi inesistente e un patrimonio edilizio da ammodernare, speriamo di reggere la botta.
Non ci resta che incrociare le dita!