Sono ormai venti e più giorni che il mantra è sempre lo stesso, se ne accorge chi segue i telegiornali e i talk show:”Bisogna accelerare sulla vaccinazione“.
Lo dicono politici di maggioranza e di opposizione, giornalisti, scienziati, medici e uomini comuni.
Eppure, oltre i proclami e le buone intenzioni, il piano vaccinale stenta a decollare.
E così che il Governo lancia l’ennesimo appello, stavolta alla Regione Calabria.
“Sappiamo di chiedervi uno sforzo notevole, ma vi preghiamo di vaccinare anche in pausa pranzo!”
Eh già, uno sforzo notevole per una regione abituata a fermarsi tassativamente dalle 13 alle 15.
Tanto che, leggenda narra, che anche durante i moti di Reggio pare che le barricate si svuotassero durante l’ora di pranzo.
E anche adesso, in mezzo ad una pandemia, le vaccinazioni si fermano dalle 13 alle 15.30.
Cascasse il mondo bisogna andare tutti a mangiare, meglio se a casa.
Si chiede, quindi, alla Calabria uno sforzo storico e contro-natura.
Fare la lunga, l’orario continuato.
E, se realizzata, sarà una piccola – grande – rivoluzione.