Frasi choc del governatore del Veneto sui tanti calabresi presenti nella regione del Nord
La tensione e la stanchezza di questi giorni hanno giocato un brutto scherzo a Luca Zaia, stressato dall’invasione di calabresi che non fa respirare il Veneto.
“Sono ovunque, dalle gioiellerie di Treviso alle trattorie di Rovigo, poi medici, professori, magistrati…Non c’è un veneto che non abbia ormai un cugino di Spilinga o Dasà!“, paonazzo, provato dalle emozioni, al tappeto. È questo il Luca Zaia costretto ogni giorno a tutelare il tessuto produttivo veneto, avendo a che fare con locali calabresi che si moltiplicano magari con la denominazione di “Spuntino”, “Sfizio”, “Angolo del Gusto” o robaccia simile.
All’ennesima esasperazione della calabresità, Zaia sarebbe quindi sbottato con una frase davvero infelice:”Tutti abbiamo visto i calabresi mangiare salumi vivi“.
Se è vero che gli abitanti dell’ultimo lembo della Penisola mangiano soppressate con “la lagrima”, capicolli ancora non stagionati e rimasugli di maiale tipo cereali a colazione, non si può comunque accettare un’esternazione così pesante proveniente dal mondo dell’istituzioni.
La Calabria è pronta a ritirare il suo ambasciatore in Veneto e le conseguenze del brutto episodio potrebbero assumere risvolti preoccupanti.